Oggi 17 febbraio si celebra la Giornata Nazionale del gatto. Ma perché proprio il 17 febbraio? Sembra che questa data si colleghi alla tradizione popolare del mese di febbraio considerato “il mese dei gatti e delle streghe”, ma anche il mese dell’acquario che in astrologia è il segno zodiacale che caratterizza gli spiriti liberi e indipendenti, proprio come i gatti.
Il numero 17, invece, nella tradizione italiana è considerato un numero portatore di sventura: spesso associato, soprattutto in passato, ai gatti neri. Inoltre il 17, scomposto, è costituito dai numeri “1 e 7”, che richiamerebbe alle leggendarie sette vite dei gatti.
Nonostante le numerose concezioni popolari e i falsi miti, i gatti sono tra gli animali domestici più amati: si stima che attualmente ci siano 500 milioni di gatti nel mondo ma il numero di quelli che vivono nelle strade e non censiti è di gran lunga maggiore.
Il gatto ha, nella realtà, un impatto fortemente positivo nella vita delle persone, dalla componente educativa nella fase di crescita dei più piccoli, alla compagnia per le persone anziane o sole, alla capacità comprovata scientificamente di portare serenità e contrastare ansia e depressione.
Monica Piani, nel libro “Un miao ci fa guarire” sostiene che le fusa dei gatti facciano stare meglio le persone. “Sembrerebbe infatti che le fusa producano endorfine, sostanze prodotte dal cervello e dotate di proprietà tranquillizzanti, proprio perchè il ‘ron ron’ utilizza lo stesso percorso in cui viene secreta la serotonina stimolandola. Lasciarsi cullare dal ronnio emesso da un gatto che fa le fusa diventa una sorta di meditazione e tutto questo si trasforma in un potentissimo antistress ed in un beneficio globale”. Secondo uno studio dell’Università del Minnesota, la relazione con un gatto, potrebbe, addirittura, avere numerosi effetti benefici nelle persone con cardiopatie.
Altro che portatori di sfortuna. I gatti fanno bene al cuore e all’umore!