Ad Ottobre in tutto il mondo si celebra l’Ada Lovelace Day per ricordare l’importante figura della matematica che sviluppò il primo software della storia
Tra le donne dell’Ottocento (solitamente associate a damine dai vestiti pomposi e boccoli sempre impeccabili) ce n’è una che ognuno di noi dovrebbe ringraziare e che si è fatta strada in un settore, come quello della tecnologia, caratterizzato prevalentemente da uomini. Il suo nome è Augusta Ada Lovelace – meglio conosciuta come “l’incantatrice di numeri”- colei che attraverso studi scientifici e matematici ha posto le basi per la creazione del primo personal computer della storia.
A partire dal 2009, nel mese di Ottobre viene celebrato l’Ada Lovelace Day, destinato ad incentivare la partecipazione delle donne negli ambiti delle scienze, della tecnologia, dell’ingegneria e della matematica.
Chi è Augusta Ada Lovelace
Figlia del poeta George Gordon Byron e Anne Isabella Milbanke, Ada, cresce, esclusivamente, con la mamma che decide di allontanarsi dal marito Lord Byron fin dai primi mesi di vita della bambina. E’ proprio grazie alla madre che Ada si avvicina alla matematica: quest’ultima le permette di essere istruita da importanti professori dell’epoca come Augustus De Morgan (matematico e professore all’Università di Londra) e Mary Somerville (prima donna membro onorario della Royal Astronomical Society).
L’incontro che cambierà la vita di Ada avviene all’età di 17 anni quando incontra Charles Babbage, professore di matematica a Cambridge, impegnato nello sviluppo del prototipo della macchina differenziale. Ada intuisce il potenziale di questa invenzione e decide di iniziare a collaborare con Babbage per la sua realizzazione. I due portano avanti insieme questo progetto riuscendo ad andare oltre l’idea iniziale. Partendo dalla macchina differenziale arrivano a mettere a punto la macchina analitica in grado di fare somme, sottrazioni, moltiplicazioni, divisioni, comparazioni e radici quadrate.
La prima programmatrice di computer al mondo
Però la giovane donna non si ferma alle considerazioni portate avanti con il collega Babbage e in maniera autonoma trasforma la macchina analitica in un vero e proprio computer programmandola attraverso un algoritmo da lei individuato che le ha permesso di ideare il primo esempio di software della storia. Ada muore nel 1852, per un cancro all’utero, a soli 37 anni. La sua intelligenza e caparbietà le hanno permesso di essere ricordata come la prima programmatrice di computer al mondo.
In suo onore il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti nel 1979 finanziò lo sviluppo di un linguaggio universale per la programmazione di sistemi informatici identificandolo con il nome Ada. Anche la British Computer Society ha conferito negli anni successivi premi e riconoscimenti, in suo onore, destinate alle studentesse di informatica che si sono distinte per meriti.